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COSTUMI DI FALMENTA
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Il
costume falmentino ha subito una notevole trasformazione
dal secolo precedente, e oggi si presenta con forme,
colori e modelli particolari e differenti, grazie anche
alla facilità di trovare sul mercato stoffe di
diverso tipo e di diversi colori.
Verso la metà del secolo passato l’abbigliamento
femminile era così composto: il bijanchiatin,
una specie di giacchetta, molto semplice, con scollatura
rotonda, senza pieghe e bottoni. Sotto a questo c’era
una camicia bianca di tela, detta camicia da
l’orlin.
In estate, quando il caldo si faceva sentire, le nostre
nonne toglievano il bijnchiatin e restavano con la camicia
da l’orlin con le maniche arrotolate. Alcune volte,
per non rimanere solo con la camicia, indossavano un
piccolo busto.
La gonna detta u varnascin, una specie di scamiciato
con una scollatura a V molto profonda sul davanti. Infine
c’era u patak, la sottoveste. Vi era poi lo scunsà o
grembiule semplice.
Sul capo portavano un fazzoletto di dimensioni abbastanza
grandi.
Altro elemento che purtroppo oggi è scomparso,
era lo strasc du col, una specie di scialle di colore
chiaro o sull’azzurro, interamente lavorato, oppure
solo ai bordi dall’uncinetto.
Il costume attuale conserva il bijnchiatin.
Lo scunsà Le calze sono nere lavorate a mano,
fino al ginocchio o più lunghe; oggi talvolta
sono sostituite da calze di filanca sempre nere.
Altro elemento del costume è lo scialle, usato
esclusivamente in inverno, lavorato a mano con lana nera.
In occasione di lutto, tutto l’abbigliamento è nero,
compreso il fazzoletto e molti anni fa le vedove per
rispetto del marito toglievano anche tutti i gioielli.
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