Tra Ossola e Verbano propriamente definiti, si estende un vasto
e poco abitato comprensorio montagnoso che include la Valle Cannobina,
la quale, con direzione ovest-est , si affaccia sulla sponda occidentale
e piemontese del Lago Maggiore, confinando a settentrione col Canton
Ticino.
Geograficamente
appartiene alle Alpi Lepontine, ha una superficie di circa
11.000 ettari, è percorsa dal torrente Cannobino che
sgorga in numerosi rigagnoli alle falde del Cimone di Cortechiuso
(m 2183), assumendo nella Valle di Finero la denominazione Il
Fiume quasi a voler significare il suo repentino arricchimento
dacque, percorrenti per 8 chilometri una vallata relativamente
aperta, che conserva parte della sua fisionomia dovuta allorigine
glaciale.
Oltrepassato Finero, dirimpetto ai casolari di Provola, ci si addentra
nella Val Tupa, valle buia, scura, come
è anche localmente conosciuta la Val Cannobina, sempre
più profondamente incassata, intagliata incisa ed erosa dalle
acque del torrente, che divallando, lattraversano per circa
17 chilometri tra orridi, forre e cascate, ingrossate ed arricchite
da sette affluenti minori drenanti altrettante vallette secondarie
traversali: Rio di Creves, Rio di Orasso, Rio di Cavaglio a nord;
Rio di Calagno, Rio di Falmenta, Rio di Crealla, Rio di Socraggio
a meridione.
Dopo lOrrido di SantAnna il torrente saccheta
un poco, modella per tre chilometri con un sinuoso corso, i piani
terrazzi alluvionali foggiati e plasmati nei millenni e sfocia nel
lago allaltezza di Cannobio lasciandosi alle spalle la frazione
di Traffiume.
Laltezza delle montagne non supera i 2.200 metri, ma il dislivello
fra il fondovalle e le vette è pur sempre notevole e forte
la pendenza dei versanti
A causa di questa morfologia accidentata le cime della Valle
si presentano imponenti, selvagge irte e strapiombanti, quasi
in contrasto con le più dolci e civilizzate linee
di tutto il Verbano; montagne poste quasi a significare linaccessibilità
di questi luoghi che racchiudono paesaggi dindescrivibile
bellezza e singolarità, regno di una natura a tuttoggi
ancora incontaminata.
Strutturalmente varia la Valle è delimitata a settentrione
da un aspro e dirupato massiccio dominato dai contrafforti delle
Rocce del Gridone e dalla vetta del monte Limidario,
(metri 2189, massima asperità della Cannobina),
che la separano dalla Val Vigezzo e dalle Centovalli.
Ai margini, verso Cannobio, questa significativa catena degrada
con lineamenti più blandi, in un ripetersi di mammelloni
erbosi e pascolavi, interrotti dal passo della Percadugine, oltre
il quale si erge isolata larcigna Punta Fronzina, per poi
riprendere una fisionomia meno scabra col monte Faierone ed un aspetto
quasi collinare col monte Giove, ultima elevazione dello spartiacque.
Dal Giove al Limidario, disseminati tra il verde dei boschi della
sua fascia inferiore, un susseguirsi di piccoli nuclei dabitati
costella il versante orientale di questa panoramica balconata direttamente
affacciantesi sul Lago; in direzione del confine elvetico troviamo:
S. Agata, Campeglio, Socragno, Cinzago, Ronco, Marchile, Rondonico,
Formine, S. Bartolomeo, Piaggio.
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