Cenni storici
La cittadina di Falmenta situata nella Valle Cannobina
che sfocia con il suo omonimo torrente nel Lago Maggiore seguì
le vicende del centro rivierasco di Cannobio con il quale parzialmente
confina territorialmente.
Della
cittadina fortificata di Cannobio si hanno notizie fin da X secolo. Peraltro,
è stato accertato da ritrovamenti archeologici avvenuti in Valle
Cannobina che già all'epoca pre- Romana vi erano insediamenti abitativi.
Le notizie relative a queste zone che riguardano gli
ultimi dieci secoli sono scarne in quanto tramandate solo da pochi storici.
Soltanto tramite gli atti di Curia (o comunque religiosi) è possibile
trarre notizie di una certa veridicità.
Nella biblioteca Ambrosiana di Milano si conserva un
Messale gotico e una Sacra Bibbia già appartenenti a Cannobio.
In essi si fa memoria di canonici e cappellani di San Vittore in Cannobio
che già verso il mille si recavano per le loro funzioni in Falmenta.
Ne1 1335 si ha notizia di varie nomine di cappellani fatte dalla comunità
di Falmenta e presentate per la conferma al capitolo di San Vittore in
Cannobio. Nell'anno 1776 risulta che Falmenta con frazioni aveva centotrenta
famiglie.
La Chiesa parrochiale di San Lorenzo di Falmenta capoluogo risulta costruita
nel l546 ed infatti risulta pure che nel l554 già esisteva un cappellano.
La Frazione Crealla (attualmente popolata da n. 41 residenti) pure esisteva
nel XV secolo tant'è che risulta unita in Parrocchia a Falmenta
sino all' anno 1759. Ad oggi Falmenta ha popolazione di n. 205 abitanti.
Come detto Falmenta è stata terra del Comune di
Cannobio sin dal XI-XII secolo.
Nel periodo 1402/1414 si inserisce la storia dei fratelli Mazzardi (comunemente
detti Mazzarditi) tiranni di Cannobio i quali approfittando delle discordie
delle quali anche detta cittadina era in quei giorni agitata per il doppio
partito dei Guelfi e dei Ghibellini si impadronirono del Borgo di Cannobio
e si fortificarono perseguitando quelli del partito Guelfo. Spinsero il
loro dominio alle terre limitrofe a Cannobio ed in particolare in Valle
Cannobina. In Falmenta infatti diedero luogo alla costruzione di una torre
a tutt'oggi esistente in perfette condizioni in quanto verso la fine de1
1600 (circa 1680) venne adattata a campanile e quindi assoggettata a periodica
manutenzione.
Nel periodo che attiene al XVI e XVII secolo il territorio cannobino seguì
le sorti di Milano e quindi dovette sottostare alla dominazione spagnola.
Dopo il trattato di Rastad del 1714 alla dominazione spagnola successe
quella austriaca mentre dal 1743 con il trattato di Worms le nostre terre
con tutta la sponda occidentale del Lago Maggiore passarono alla Casa
Savoia sicchè, staccate dal ducato di Milano, entrarono a far parte
degli Stati del Re di Sardegna nella provincia di Novara.
Così dopo tanti secoli di appartenenza alla Lombardia
la nostra zona cominciò a far parte del Piemonte. E' da ritenere
che il Comune di Falmenta sia di costituzione ottocentesca.
Nell'archivio comunale non è stato possibile
ritrovare documenti certi in ragione del fatto che durante l'ultimo conflitto
il Municipio subì da parte di ignoti saccheggi e nefandezze quali
anche un parziale incendio (così come ricordano gli anziani del
paese) di atti e carteggi. Certo è che con decreto di Napoleone
Bonaparte del 08/06/1805 la nostra zona facente parte del dipartimento
dell'Agogna della Repubblica Cisalpina veniva divisa in distretti,cantoni
e Comuni. Fra questi ultimi si annovera quello di Falmenta popolato di
912 abitanti.
La Repubblica Italiana prese il nome di Regno d'Italia ne1 1808 con l'imperatore
Napoleone incoronato Re a Milano. Caduto Napoleone con il trattato di
Vienna del 1815 Falmenta ha incominciato ad essere parte della nuova Provincia
di Pallanza (ora Verbania) nel Regno con capitale Torino.
Nella storia della costruzione della strada di fondovalle
iniziatasi nel 1838 risulta citato il Comune di Falmenta.
Sul piano economico, va' detto che il territorio comunale è occupato
in prevalenza da pascoli e boschi. Ad oggi vi è un ridotto patrimonio
zootecnico di ovini e caprini e solo una minima parte della popolazione
è dedita all'agricoltura ed all'allevamento. Dal secondo dopo guerra
in poi la maggior parte degli abitanti si reca quotidianamente nel limitrofo
Canton Ticino della Svizzera ove sono occupati nel terziario locale.
Il Comune di Falmenta, che ha una superficie di ha. 1621 ed un altitudine
di mt. 669 sul livello del mare, è proprietario di un Bivacco-Rifugio
all'Alpe-Fornà (mt. 1741) situato alle dirette pendici del Monte
Zeda. Il complesso si compone di un nucleo di Baite completamente ristrutturate
e funzionali, dotate dei servizi necessari.
Attività sportive: Trekking, campo di Calcio,
Bocce.
Area Attrezzata per pic-nic.
Totale immersione nel verde.
(Cenni storici a cura del Dr. Daniele Merola)
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