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Oratorio del Sasso
da uno studio di: Geom. Giovanni Bergamaschi,
Prof. Giorgio Ferrari, Arch. Oreste Garatti
L' Oratorio del Sasso, Chiesa dedicata alla Madonna della
Cintura, sorge su uno sperone roccioso che sovrasta l' abitato di Orasso,
punto panoramico di notevole effetto e suggestione. Recenti lavori di
sistemazione esterna, eseguiti da volontari di Orasso, ivi compresa la
posa di adeguata illuminazione ne hanno fatto un punto di riferimento
sia per gli abitanti di Orasso che per i turisti che vi soggiornano, i
quali, moltissimo apprezzano la passeggiata serale tra la pace e la tranquillità
del luogo.
L' Oratorio è lambito dalla strada romanica che da Traffiume di
Cannobio, raggiunge la valle Vigezzo e si dirama poi, attraverso i territori
del Parco della Valgrande, raggiungendo l' entroterra del Verbano, ed
i territori dell' Ossola.
Tale strada, denominata Via Borromea, in onore della visita pastorale
effettuata nei nostri luoghi da San Carlo Borromeo, Arcivescovo di Milano
(cui la pieve di Cannobio faceva parte), è altresì oggetto
di importanti interventi di rinnovamento e consolidamento (predisposti
con finanziamenti Interreg), atti a migliorarne la fruibilità e
la potenzialità turistica che, in questi anni e grazie anche all'
inserimento della via Borromea in itinerari escursionistici internazionali,
vanno portando un sempre crescente numero di escursionisti attraverso
la valle Cannobina.
L' importanza, quindi, e l' esigenza di recuperare questo edificio sono
supportate dai due grandi filoni che qui convergono, quello storico, legato
al paese di Orasso, il quale fu il primo nucleo abitato della Valle nonché
la prima parrocchia staccatasi dalla Pieve di Cannobio e dotata di Parroco
stabilmente residente; e quello turistico, in continuo accrescimento come
sopra indicato.
La Chiesetta rupestre, subì durante gli anni, alcuni interventi
che ne permisero l' ampliamento, la formazione del pronao, quindi la consacrazione
dell' edificio per le celebrazioni, anche solenni, che avvengono ancora,
tuttoggi, in occasione della festa dell' Assunta, quando la suggestiva
processione notturna con fiaccolata, raggiunge l' Oratorio accompagnando
la statua della Madonna (portata a spalla dai parrocchiani) sull'
impervio sentiero che da Orasso, raggiunge detta Chiesa.
Anticamente si presume che fosse una piccola cappella eretta a protezione
dei viandanti che, nei primi secoli del cristianesimo si avventuravano
nella valle vuoi per commercio o vuoi per sfuggire alle persecuzioni romane
verso i Cristiani. (non lontano, in territorio di Gurro, furono rilevate
tombe di epoca romana risalenti a quei secoli), la ricerca di Divina Protezione
in quei tempi bui è avvalorata dall' aver dedicato tale cappella
proprio alla Madonna della Cintura, eletta a protettrice dei viandanti.
Durante la succitata visita pastorale di S. Carlo Borromeo, che vide
transitare il sant'uomo proprio da Orasso nel giorno 28 giugno 1574, e
della cui visita esistono tuttora testimonianze nell' archivio parrocchiale,
in particolare il libro in cui furono scritti tutti gli ordini e le prescrizioni
che il Borromeo lasciò "al Curato ed agli Huomini d' Orasso"
Di cui si riporta la prima pagina
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Visitatio
Ecclesia Parochialis Sancti Materni
Loci Orassij Plebis Canobij facta à
Sancto Carolo Archiepo. Mediolani in sua
Personali Visitatione
Die xxv///. Iunij
Anno
1574
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Segue poi, sempre su detto manoscritto, l'elenco degli ordini in merito
a lavori e sistemazioni imposte agli abitanti di Orasso per far sì
che la Chiesa parrocchiale di S. Materno fosse conformata agli usi e costumi
del tempo.
Ordini e prescrizioni su come e dove celebrare alcune funzioni e/o come
e dove tenere paramenti ed arredi sacri nella suddetta chiesa
Ordini e prescrizioni impartiti alla popolazione sui comportamenti cristiani
da tenere, sui modi di vita e sugli obblighi verso il Curato e verso gli
altri.
Poi, l'interesse del Santo si rivolge alla "Chiesa di Santa Maria
del loco d'Orasso" Anche in questo frangente gli ordini sono chiari
e precisi. Si riportano, di seguito, il testo originale e la trascrizione
di tali ordini così come impartiti da S.Carlo.
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Ordini per la Chiesa di Santa
Maria
del luogo d' Orasso
Si accomodi dove è la cappelletta della
Madonna, che ivi si possa far l'altare levando le spallette della
detta Cappelletta,et facendo scarpellar il sasso, che è di
nanzi da detta Cappelletta, et accomodando l'Altar di modo, che
la figura della Madonna resti per Ancona di esso Altare, et che
l Altare sia di misura con la sua bradella
All'Altar si proveda di pietra sacrata alla misura Di Croce et di
candellieri d'ottone Si faccia racconciar il soffitto, et far il
pavimento della ChiesaLa Porta grande di questa Chiesa si faccia
più piccola raportandola più nel cantone verso il
muro della parte d'abasso, di modoche per di fuori non si possa
veder la Messa
Si serri quella finestra bassa che vi è, et se ne faccia
una per scontro all'Altare alta più che si può Si
faccia smaltar i muri, e darli il bianco
Come si è provisto delle cose sopra dette, et che ne habbiano
relatio: neo dal Vicario foraneo gli concediamo licenza che vi si
possa celebrar messa
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Indubbiamente tali ordini vennero eseguiti e rispettati e possono essere
tuttora visti, sia l' altare con "pietra sacrata", che
il dipinto della Madonna della Cintura, protetto da infisso in vetro (anche
se, come indicato più avanti, l' affresco originale è celato
da un grossolano restauro cui si dovrebbe porre rimedio); lo splendido
soffitto a cassettone romano ed il pavimento in pietra intorno all'altare.
La parete in cui è posto il dipinto della Madonna della Cintura,
risulta tutta affrescata, probabilmente al termine dell' ampliamento più
corposo, (Sopra la porticina della sacrestia si intravede ancora
una data -1604-)
durante il quale, presumibilmente, venne abbattuta la parete con la porta
indicata da S. Carlo, intervento questo che portò la chiesa alle
dimensioni attuali senza il pronao.
Infiltrazioni di acqua piovana avvenute per parecchio tempo, unite all'
umidità trasudante dalla muratura contro terra, della parete a
monte, hanno notevolmente intaccato gli affreschi i quali possono tuttavia
essere restaurati ma, per questa parte di intervento si rimanda a specifica
relazione tecnico-descrittiva facente parte, insieme alle tavole architettoniche
dei rilievi e degli interventi proposti, della documentazione cui la presente
relazione è allegata.
Ultimo intervento sull' edificio fu proprio la costruzione dell' ampio
pronao, di tale opera si trova altresì riscontro nell' archivio
parrocchiale dove, dai registri, a cavallo tra il 1700 e il 1800, si può
risalire alla costruzione di detto porticato, grazie all'autotassazione
che il gruppo di spazzacamini di Orasso, operanti in Milano, si impose
per poter far avere al parroco la somma necessaria alla costruzione.
Dell'Oratorio del Sasso si hanno poi altre notizie dalla relazione sullo
stato della Parrocchia di Orasso dal parroco Giovanni Battista Cottini,
redatta dallo stesso nel 1842, anno in cui prese la reggenza della Parrocchia.
Dalla descrizione dello stato in cui si trovano, delle misure e delle
sacre funzioni che vi si praticano, per quanto riguarda l' Oratorio del
Sasso, così si legge:
"Esiste oltre alla Parrocchiale un altro Oratorio pubblico sotto
il titolo della B.V. della Cintura, la cui lunghezza è di 25 braccia,
la larghezza è di 9 braccia. Viene amministrato dal Fabbricere
della Chiesa Parrocchiale, non formando che un sol corpo colla medesima,
il suo reddito è di £ 9. all'anno per alcuni fondi affitati.
S trova anche in buon stato, ne è mancante del necessario per servire
al sacro ministero. Le sacre funzioni che si praticavano anticamente nel
medesimo, era di andare al medesimo processionalmente a fare le funzioni
parrocchiali la 4a Domenica di ogni mese.
Dopo la morte dell'ultimo Parroco accaduta nel 1821 non si sono più
fatte tali funzioni in detto oratorio.
A riguardo di eventuali confraternite esistenti nella Parrocchia di Orasso
il Parroco Cottini ne indica tre; la prima, del Santissimo e la seconda,
della Dottrina Cristiana furono erette nel 1574 da San Carlo Borromeo
ed il 19 aprile 1664 fu eretta la confraternita della B.V. della Cintura.
"
e tutte tre non formano che un corpo solo. L'abito che
indossano è rosso e nero unito insieme, gli antichi statuti sarebbero,
che tutti i confratelli dovrebbero andare in ogni festa alla levata del
sole all'Oratorio del sasso per cantare, o recitare l'Ufficio della B.V.,
e morendo un confratello, invece dell'Ufficio della B.V. l'Ufficio dei
morti; venendo multato ogni confratello, che mancasse da detto ufficio
della B.V. di un soldo per volta in avvantaggio della detta confraternita,
se ciò accadesse senza una legittima causa, i quali statuti più
non si osservano (oltre a ciò gli ascritti alla confraternita della
B.V. della Cintura devono pagare ogni anno s. 10. pei quali denari viene
poi a loro fatto fare il funerale dopo morte dalla confraternita stessa).
I confratelli hanno l'Oratorio del Sasso per i loro esercizj spirituali,
e sarebbero i sopra esposti. Si dovrebbero fare in tutte le feste di precetto.
Si fa una processione all'anno alli 2 di luglio, festa della confraternita,
andando dalla Chiesa Parrocchiale con il vice parroco all'Oratorio del
Sasso processionalmente col popolo per cantarvi la Messa e poi il Vespro,
quindi si ritorna processionalmente alla Parrocchiale per la benedizione
col Ss. Le loro funzioni non sarebbero di alcun disturbo alle funzioni
parrocchiali. Il metodo nell'elezione degli Ufficiali si fa a pluralità
di voti da confratelli manifestati dal viceparroco dopo aver prima cantato
il Veni Creator colla sua orazione, dopo la nomina seguita, cantasi il
Te Deum cò suoi versetti, ed orazione; e questa si fa ogni anno
regolarmente".
Dalla descrizione che il parroco dà degli arredi e dei paramenti
si legge:
"Inventario dell'Oratorio della B. V. detto del Sasso.
Vi ha un calice di rame indorato (questo calice fu ceduto in acconto di
pagamento alla Chiesa di Gurro per altro calice doratto con coppa d'argento
per £ 30. comperato.) colla patena parimenti dorata, una pianeta
fiorata con camice ed amitto per la S. Messa, 2 pallj uno feriale, l'altro
solenne, 6 tavorelle 3 feriali, e 3 per le feste, 4 fiorami, 6 candellieri
d'ottone (questi candelieri, presumibilmente, furono quelli ordinati da
San Carlo quale prescrizione per poter celebrare la messa, come indicato
nel manoscritto sopra esposto) ; non vi si trova altro, formando un sol
corpo colla Chiesa Parrocchiale."
Quando viene descritta la situazione dei cimiteri si fa ancora riferimento
all'Oratorio del Sasso dicendo
"E' da notarsi, che prima, che si formasse il cimitero, quando
non era ancora stabilito il luogo del medesimo, furono sepolti 4 o 5 cadaveri
in un prato sopra l'Oratorio del Sasso e vi si trovano tuttora in detto
luogo non sacro."
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