Alcune statistiche e numeri
Nelle tre grandi categorie di attività, agricoltura, industria
e terziario, la popolazione femminile occupa per lo più questultima
mentre è quasi totalmente assente dal settore primario; gli
uomini, al contrario, sono maggiormente impiegati nel settore industriale.
Il settore agricolo risulta, per entrambi i sessi, uno sbocco lavorativo
marginale che, semmai, interessa gli uomini con età compresa
fra i 20 ed 54 anni.
Prendendo in considerazione le qualifiche professionali degli abitanti
della Valle Cannobina, si osserva che la maggioranza (80%) svolge
un lavoro dipendente a vari livelli (dai dirigenti, ai quadri, agli
impiegati fino ai dipendenti di livello inferiore), mentre i lavoratori
in proprio ed i liberi professionisti costituiscono il 16% degli
occupati. Una percentuale praticamente nulla identifica coloro che
sono soci di cooperative.
Si può leggere, pertanto, una scarsa predisposizione alla
libera impresa nella popolazione, vuoi perché poco incentivata
dalla mancanza di una diffusa cultura imprenditoriale, e vuoi perché
più allettata dalle favorevoli prospettive economiche di
un lavoro dipendente oltre confine. Un dato molto significativo,
che emerge dalla lettura dei dati, è, infatti, che il territorio
della Comunità montana, gode sì di un moderato tasso
di disoccupazione, ma a fronte di unalta percentuale di pendolari.
Non esiste, di fatto, una struttura produttiva locale abbastanza
forte da riuscire ad assorbire la gran parte della forza lavoro;
ed allora, il 53,1% degli occupati si sposta quotidianamente per
recarsi al lavoro in Svizzera. Inoltre, la percentuale, ora citata,
si riferisce al dato complessivo del territorio, perché,
se si esaminano le realtà dei singoli comuni, scopriamo una
situazione ancor più grave, e cioè che, per esempio,
Cannobio ha solo il 47,9% di lavoratori pendolari, ma
che Gurro raggiunge la cifra di 82,5%!
I settori economici che maggiormente offrono posti di lavoro sono:
quello dei servizi, delle costruzioni e del turismo con una concentrazione
massima nel comune di Cannobio. Dal confronto, poi, della situazione
del 1981 con quella del 1991 si evince che sempre più il
settore terziario sta assorbendo addetti a discapito di agricoltura
e industria. Si è, infatti, passati dalla parità di
addetti (47%) tra industria e terziario del 1981, con una quota
già molto bassa di addetti in agricoltura (6%) alla perdita,
nel 1991, di addetti per ciascuno degli ultimi due settori (che
perdono entrambi il 2%) a favore del terziario che si attesta al
51%.
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